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venerdì 2 dicembre 2016

Recensione: Harry Potter e la maledizione dell'erede


L'ultimo arrivato in casa Potter non ce lo saremmo aspettato. 
Graditissima sorpresa; speriamo solo che la saga non diventi come gli "Alla ricerca della Valle Incantata" che minimo sono arrivati ad essere in tredici. Non scherzo, Wikipedia insegna.
Definirlo leggero sarebbe esagerato, ma ha un andamento molto meno serrato dei classici Harry Potter, vuoi per l'impostazione teatrale, vuoi perché vengono a mancare le minuziose descrizioni della Rowling e la solita pomposa battaglia finale.
Abbastanza diverso da quello a cui siamo abituati, ma veramente gradevole.
La storia ruota intorno ad Albus Severus Potter, secondogenito di Harry -nonché pecora nera della famiglia- e Cedric Diggory.
Si sospetta che ci sia in circolazione una giratempo ancora intatta e il padre di Cedric supplica Harry Potter di riportarlo in vita, ma egli si rifiuta per non sconvolgere il passato.  Albus Severus, anche per una rivalsa personale decide di prendere a cuore la questione, trascinando in giro per il tempo il fedele amico Scorpius -figlio di Draco Malfoy- e la cugina di Cedric, Delphi.
Questa volta ho tifato per i Malfoy. A parte che non ci sono tali divisioni, però stavolta il figlio di Draco è riuscito meglio. Brillante, spiritoso, modesto. Il suo difetto più grande è probabilmente l'essere troppo di cuore e facilmente influenzabile dalle persone a cui tiene. Infatti Albus lo convince a fare di tutto e di più. Il ragazzo ha un carattere dominante tra i due. Forte ma un po' presuntuoso e troppo pieno di orgoglio e rancore per vedere cosa rischia di provocare con il suo piano: intende dimostrare di essere all'altezza di Harry, ma nel cercare la sua strada sbaglia in maniera vistosa.
Nonostante le semplificazioni sono rimasta incantata da alcuni passaggi, che m'imprimerò nel cuore. Ci sono dei punti in cui gli stessi Ron, Hermione e Piton mi hanno fatto prendere un infarto con delle scene epiche.
Pur essendo privo d'illustrazioni è un libro che evoca in testa immagini ben precise, rese con poche ma fondamentali informazioni.
L'ho gradito molto perché resta carico della nostalgia potteriana, di legami pieni di pathos tra i personaggi e di frasi che lasciano il segno nel profondo del lettore.
Gli stessi viaggi nel tempo di cui è farcito, non navigano solo negli anni; frugano nell'emotività di ciascuno, portano in luce ogni essere umano con tutte le sue caratteristiche positive e negative.
Soprattutto, Harry Potter insegna ancora una volta, che il coraggio spesso significa fare la cosa giusta, anche se fa un male cane.

Harry, non c'è mai una risposta perfetta in questo confuso mondo emotivo. La perfezione è fuori della portata dell'umanità, fuori della portata della magia. In ogni luccicante momento di felicità è nascosta questa goccia di veleno: la consapevolezza che il dolore tornerà. Sii sincero con le persone che ami, mostra il tuo dolore. Soffrire è altrettanto umano che respirare. 

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