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lunedì 10 ottobre 2016

La felicità.


Non c'è cosa più facile che scrivere della tristezza. È un'emozione così totalizzante, annientante, così violenta che non la puoi reprimere e intasi la vita altrui, straripi nei pianti contagiosi. Straripi nel tirare addosso agli altri il tuo buco nero, perché vuoi solo uscirne, vuoi liberarti dal liquame, dallo schifo.
Tutti parlano della tristezza, ma nessuno parla mai della felicità.
Nessuno riesce mai a parlare, dell'anima che trema forte quando vedi qualcuno. Nessuno riesce mai a parlare di quella sensazione, dopo aver vagabondato tanto a lungo, sotto la pioggia, sotto un gelo da far battere continuamente i denti, di essere finalmente a casa.
Nessuno esprime mai cosa vuol dire sentire tanto caldo da crollare a dormire, perché finalmente si è al sicuro e niente può più distruggerti. Quando non hai più battaglie interminabili da combattere e puoi riposare senza il terrore di morire di nuovo, grondando sangue. Quando le ferite non pulsano più e sei quasi sorpreso, perché ormai credevi di non avere più speranza, che soffrire fosse il tuo disgraziato destino, la normalità.
Ti viene solo da piangere. 
Quando dopo un funebre silenzio, ti alzi e senti in te la musica fiorire, puoi solo piangere di gioia. 
E non ci sarà vita di merda capace di cancellarti quel sorriso lì. Non ci saranno turni massacranti di lavoro, rimproveri, sgarri capaci di portartelo via.
Non ci sarà niente e nessuno in grado di cancellare la gioia vera, quando la provi. 
Vuoi solo vivere ancora, vuoi solo non fermarti mai, anche quando cadi a pezzi per la stanchezza. 
La gioia vera, daresti tutto te stesso per provarla ancora, in qualunque condizione.
Quel sorriso lì è fuoco inestinguibile e sa solo nascondersi un po', per esplodere di nuovo. 
Volevo solo lasciarlo scritto. 
Segnarlo dove potrò rileggerlo fino alla morte.
Che cascasse il mondo, sono felice. 
Sono felice. 
Felice.
Felice.
Volevo scriverlo, che non conta che la vita vada come ti aspettavi, ma che vada come volevi. 
Non dimenticatelo mai. 
Dovete essere voi stessi. Dovete essere felici.
Non dovete essere o fare quello che si aspetterebbero da voi, ma quello che vi fa ridere dentro di cuore. 

-E' stata chiamata "giallo".
Così ho seguito la mia strada,
qualcosa di importante da fare.
Ed era tutto giallo-




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