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giovedì 24 aprile 2014

Precario

È fragile, instabile. Come una farfalla che apre gli occhi, guarda il sole e muore.
Pochi attimi felici, che s'infrangono contro il gelo dell'eternità. 
Non dura neanche quella. 
Schermo di vetro, si scheggia e ti piomba addosso con violenza. 
Scarnifica una pelle già malata. 
Il mondo è occupato.
Il mondo è troppo occupato.
Il mondo è sempre troppo occupato,
per accorgersi di un'esistenza precaria.
Labile e insistente nelle sue urla.
Sfida la notte, la sfregia di pianto
ma sbatte le ali contro un muro.
Un muro fatto di facce vuote
che sorridevano.
Si strappano lattice bianco
ruotando su se stesse.
Sputando sangue sulle ferite altrui,
rivendicandole.

Si vive solo
per non morire?


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