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martedì 2 ottobre 2012

Chi sono?

Chi sono?! Non lo so. Nessuno lo sa.
Si possono dire tante cose su chi si è o non si è. Molti hanno la certezza di saperlo. Io no. Mi scopro giorno per giorno e ad ogni nuovo attimo cerco d'imparare qualcosa su di me.
Ma sono senza certezze; è come morire e rinascere ogni giorno. Mi plasmo come creta, cambio forma in continuazione. Rinasco dalle ceneri. Un continuo divenire.
Tutto quello che posso dirvi di definitivo su di me, è semplicemente cosa ho fatto e cosa faccio.


Sono nata ad Ascoli Piceno il 29 Maggio 1991. A una certa età (avrò avuto quattr'anni) qualcuno ha ben pensato di mettermi una matita in mano per vedere cosa poteva succedere e ho iniziato a disegnare. Non ho mai smesso. Una bambina strana, che disegnava in modo febbrile ogni volta che ne aveva modo e si registrava quando cantava le canzoni, tornata dall'asilo. Ho iniziato a studiare canto a quindici anni e tutt'ora continuo a farlo.
Ho frequentato l'Istituto D'Arte, conseguendo il diploma in Arti Grafiche con votazione 100/100. Ho partecipato successivamente a due corsi di grafica, ottenendo le qualifiche di Grafico editoriale e Grafico bozzettista.
Il mio più grande amore è sbocciato all'improvviso. Per sfogo. Per caso. La scrittura.
Ogni volta che ci penso, mi rendo conto che in fin dei conti c'era sempre stata. Tranquilla. Sopita. Nascosta. Viveva in punta di piedi tra le pieghe della mia esistenza, lanciando lontani echi, quasi senza far rumore. Si limitava ad emergere per sussurri, una volta tanto, a fare capolino da ogni tema uscito bene a scuola, a depositarsi distrattamente sulle pagine di un diario. Delicata e silenziosa come petali invisibili, ma indelebili.
Un giorno, un freddo giorno presumibilmente di Febbraio 2011, è esploso qualcosa: il mio mondo non era più lo stesso.
Stravolta, insicura, sospesa a metà tra passato e futuro, ho preso coraggio e ho cominciato. Ho scritto un libro. Angolo Buio: una storia ancora più evanescente, incerta, spaventata e fragile. Storia di un'amicizia che può essere tutto, o forse niente. Un addio, un arrivederci, o un ritrovarsi, chi lo sa. Una straziante fonte di tormento e di riflessioni. Turbolenta, violenta, difficile. Complicata come seguire il filo dei miei pensieri.
Ho scritto... e dopo tanto tempo mi son sentita ancora viva. Ora ho un sogno: la pubblicazione, ma ancor più di tutto, emozionarmi ed emozionare. Regalare vita, come la scrittura ha dato vita a me. Voglio inseguire il brivido che le parole sanno dare, corrergli dietro, farlo mio, tremare e far tremare. Graffiare, rompere quella corazza che troppo spesso nasconde le anime che voglio colpire. Entusiasmare.
Ora voglio smettere di sopravvivere e finalmente esistere, assecondare ciò che sono ed essere felice.
Questo perlomeno è il mio presente. Il futuro, d'altronde, nessuno lo sa.





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